Neil A. Armstrong
01/09/12 18:49 Archiviato in: Notizie
Ad un mese di distanza dal triste evento che ha colpito i partecipanti a MoonKAM, dobbiamo dare anche la notizia della scomparsa di Neil A. Armstrong, il primo uomo ad aver messo piede su un corpo celeste, la Luna. Considerato uno dei più importanti personaggi del XX secolo, Neil Armstrong è stato un pilota collaudatore di particolare abilità (uno dei pochi ad aver pilotato anche l’X-15, il leggendario aero-razzo dai record ancora imbattuti) e fu selezionato dalla NASA come pilota civile (uno dei pochissimi essendo gli altri astronauti tutti provenienti dal mondo militare). Le sue straordinarie qualità lo portarono a comandare la missione Gemini 8, durante la quale, il 15 Marzo del 1966, per la prima volta un veicolo spaziale si agganciò in orbita ad un altro veicolo e, poi, la missione Apollo 11, quella del primo atterraggio e sbarco sulla Luna.
Armstrong amava ricordare che il vero successo della missione Apollo 11 fu quello di riuscire ad atterrare sulla Luna, ancora oggi considerata una cosa difficile e rischiosa, non tanto quello di averci “passeggiato” sopra. Durante la missione era accompagnato da Edwin “Buzz” Aldrin, anche lui sbarcato sulla Luna, e da Michael Collins, rimasto in orbita con il modulo di comando. Dopo la missione Apollo 11, quando ormai la fama l’aveva portato alla notorietà dell’intero pianeta, Armstrong decise di ritirarsi a vita privata, accettando di insegnare ingegneria aerospaziale all’Università di Cincinnati e partecipando nei consigli di amministrazione di alcune aziende.
La sua incredibile tranquillità e forza d’animo gli permisero di rimanere sempre al di fuori della celebrità, mantenendo un profilo dignitoso e serio, senza per questo vivere da recluso. Le sue doti di pilota, la sua incredibile calma sia nel rientro di emergenza della Gemini 8 che durante l’atterraggio del modulo lunare dell’Apollo 11 (dove non tutto andò proprio come previsto), sono forse offuscate da questa sua fermezza nel preferire una vita tranquilla ad una fatta di celebrità e clamore.
Il suo è un insegnamento importante per la nostra società, tutta rivolta ad idolatrare la celebrità di persone dal dubbio valore che dopo pochi anni vengono dimenticate. Neil Armstrong invece, già presente nei libri di storia, verrà probabilmente ricordato per molti secoli a venire come il simbolo del raggiungimento di uno dei più grandi sogni dell’umanità, ed il suo nome verrà affiancato a nomi come Cristoforo Colombo e Magellano e perchè no, anche a quello di Ulisse.
Speriamo che la scuola italiana sfrutti questo triste evento per ricordare la persona di Neil Armstrong ed il ruolo importante che la prima grande epica dello spazio ha avuto nella storia moderna.
Nota: per noi che partecipiamo al progetto MoonKAM la scomparsa di Neil Armstrong proprio nell’anno in cui abbiamo imparato a conoscere meglio il nostro satellite naturale ci deve fare riflettere e ci deve spronare a fare di più e meglio. La famiglia di Armstrong ha chiesto di onorarlo riconoscendo il suo esempio, i suoi successi e la sua modestia e “ ... la prossima volta che passeggiate in una notte limpida, e vedete la Luna che vi sorride, pensate a Neil Armstrong e strizzategli un occhio.”
Armstrong amava ricordare che il vero successo della missione Apollo 11 fu quello di riuscire ad atterrare sulla Luna, ancora oggi considerata una cosa difficile e rischiosa, non tanto quello di averci “passeggiato” sopra. Durante la missione era accompagnato da Edwin “Buzz” Aldrin, anche lui sbarcato sulla Luna, e da Michael Collins, rimasto in orbita con il modulo di comando. Dopo la missione Apollo 11, quando ormai la fama l’aveva portato alla notorietà dell’intero pianeta, Armstrong decise di ritirarsi a vita privata, accettando di insegnare ingegneria aerospaziale all’Università di Cincinnati e partecipando nei consigli di amministrazione di alcune aziende.
La sua incredibile tranquillità e forza d’animo gli permisero di rimanere sempre al di fuori della celebrità, mantenendo un profilo dignitoso e serio, senza per questo vivere da recluso. Le sue doti di pilota, la sua incredibile calma sia nel rientro di emergenza della Gemini 8 che durante l’atterraggio del modulo lunare dell’Apollo 11 (dove non tutto andò proprio come previsto), sono forse offuscate da questa sua fermezza nel preferire una vita tranquilla ad una fatta di celebrità e clamore.
Il suo è un insegnamento importante per la nostra società, tutta rivolta ad idolatrare la celebrità di persone dal dubbio valore che dopo pochi anni vengono dimenticate. Neil Armstrong invece, già presente nei libri di storia, verrà probabilmente ricordato per molti secoli a venire come il simbolo del raggiungimento di uno dei più grandi sogni dell’umanità, ed il suo nome verrà affiancato a nomi come Cristoforo Colombo e Magellano e perchè no, anche a quello di Ulisse.
Speriamo che la scuola italiana sfrutti questo triste evento per ricordare la persona di Neil Armstrong ed il ruolo importante che la prima grande epica dello spazio ha avuto nella storia moderna.
Nota: per noi che partecipiamo al progetto MoonKAM la scomparsa di Neil Armstrong proprio nell’anno in cui abbiamo imparato a conoscere meglio il nostro satellite naturale ci deve fare riflettere e ci deve spronare a fare di più e meglio. La famiglia di Armstrong ha chiesto di onorarlo riconoscendo il suo esempio, i suoi successi e la sua modestia e “ ... la prossima volta che passeggiate in una notte limpida, e vedete la Luna che vi sorride, pensate a Neil Armstrong e strizzategli un occhio.”