Albert Einstein, nacque il 14 Marzo del 1897 a Ulm, da genitori ebrei: Hermann Einstein, proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e Paline Koch. Il piccolo Albert per istinto solitario impara molto tardi a parlare. Lui viene sempre consolato a casa dalla madre per la scuola, sempre lei gli fece prendere lezioni di violino, mentre lo zio di algebra.
All’età di cinque anni suo padre gli mostrò una bussola tascabile e Einstein realizzò che qualcosa nello spazio “vuoto” agiva sull’ago spostandolo in direzione del nord descriverà in seguito questa esperienza come una delle più rivelatrici della sua vita. Benché abbia sviluppato modelli e dispositivi meccanici per divertimento, il suo ingresso nel mondo della scienza ufficiale avvenne abbastanza tardi, forse a causa della dislessia.
Einstein cominciò a studiare matematica insieme a un amico di famiglia, Max Talmud, che gli procurò testi scientifici ma anche filosofici.
All’età di dieci anni iniziò a frequentare il Luitpold Gymnasium ma si rivelò ben presto sofferente al rigido ambiente scolastico, seppur riportando comunque buoni voti sia in matematica che in latino.
Suo zio Jakob, inoltre, lo metteva spesso alla prova con problemi matematici che risolveva brillantemente.
A causa dei continui problemi economici la famiglia Einstein dovette trasferirsi spesso, sin da quando il piccolo Albert non aveva nemmeno due mesi di vita; prima a Monaco, poi nel 1894 a Pavia dove scrisse il suo primo articolo scientifico, e, due anni dopo a Berna. Quando la sua famiglia si trasferì a Milano, Einstein, quindicenne, restò in Germania per proseguire gli studi ma presto li abbandonò invece di diplomarsi e seguì la sua famiglia.
Il suo fallimento all’esame d’ingresso presso il Politecnico di Zurigo (autunno 1895), tentato nonostante non avesse l’età minima richiesta e non superato per insufficienza nelle materie letterarie, fu una dura battuta d’arresto; fu mandato dalla sua famiglia a Aarau, per concludere gli studi superiori, dove ricevette il diploma nel 1896. Qui, all’età di diciassette anni rinunciò definitivamente alla cittadinanza tedesca. Nell’ottobre dello stesso anno superò l’esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, vi si iscrisse e vi concluse i suoi studi nel luglio del 1900. Einstein superò gli esami finali del diploma con la votazione di 4,9/6, risultando quarto su cinque dei candidati in matematica e fisica; fra essi vi era anche Mileva Maric’, la quale conseguì il voto di 4/6 e venne bocciata. Egli fu altresì l’unico dei diplomati in quell’occasione a non ottenere un posto come assistente al Politecnico di Zurigo.[6]
Nel 1898, Einstein rincontrò e si innamorò di Mileva Maric’, sua compagna di studi serba (che aveva conosciuto Nicola Tesla al tempo studente di matematica). Mileva era l’unica donna ammessa a frequentare il Politecnico Federale svizzero e fu presentata da Tesla a Einstein. Nel 1900 gli fu garantito un diploma da insegnante dall’Eidgenössische Technische Hochschule e fu accettato come cittadino svizzero nel 1901.In questo periodo Einstein discuteva dei suoi interessi scientifici con un ristretto gruppo di amici, inclusa Mileva. Lui e Mileva ebbero una figlia, Lieserl, nata nel gennaio 1902e che morì, presumibilmente di scarlattina, ad un anno.
Quel parto illegittimo compromise gli studi della giovane e promettente Mileva, che pure volontariamente decise di sacrificarsi per la famiglia e la carriera accademica di Albert. Nel 1903, Albert e Mileva si sposarono in Municipio e in seguito Mileva diede alla luce altri due figli: Hans Halbert (1904) e Eduard (1910).
Dopo il diploma, Einstein trovò un lavoro all’ufficio brevetti di Berna Insieme al suo amico e collega di lavoro, Michele Besso, fondò un gruppo di discussione chiamato “Accademia Olimpia” dove Einstein discuteva con i suoi amici di scienza e filosofia.
Infine, Albert, morì a Princeton, il 18 aprile 1955.